RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI
Questa pagina è una vetrina a disposizione degli Operatori Sanitari, delle Associazioni che rappresentano pazienti disabili e di quanti vogliono essere loro di supporto.
La SIOH, dopo aver filtrato le richieste di pubblicazione, si pone unicamente un obiettivo di pubblica utilità declinando ogni responsabilità su quanto segnalato dai vari autori.
La SIOH si augura che questa sezione possa essere di grande utilità per le Famiglie dei pazienti e permetta loro di non sentirsi prive di assistenza di fronte ad un problema odontoiatrico dei loro assistiti.
La malattia parodontale è comune negli anziani e potrebbe essere considerata ancora più comune nella malattia di Alzheimer, a causa di una ridotta capacità di prendersi cura della propria igiene orale con il progredire della malattia.
Un'elevata quantità di anticorpi diretti verso i batteri parodontali è associata ad un aumentato stato proinfiammatorio sistemico. Altrove una maggior quantità di citochine proinfiammatorie è stata associata ad un aumento del tasso di declino cognitivo nella malattia di Alzheimer.
Gli Autori hanno ipotizzato che la parodontite potesse essere associata ad un aumento della gravità della demenza ed a un più rapido declino cognitivo nella malattia di Alzheimer.
Gli Autori si sono prefissati di determinare se, nella malattia di Alzheimer, la malattia parodontale fosse associata sia ad una maggiore gravità della demenza e del declino cognitivo che ad un aumentato stato proinfiammatorio sistemico.
PERIODONTITIS AND COGNITIVE DECLINE IN ALZHEIMER DISEASE
Ide M, Harris M, Stevens A, Sussams R, Hopkins V, Culliford D, et al. (2016)
L’emorragia è uno dei fattori che maggiormente contribuisce alla morbilità ed alla mortalità operatoria e post-operatoria. Il chirurgo ha oggi a disposizione molteplici tecnologie per ottenere l’emostasi. In questi ultimi venti anni l’evoluzione della tecnologia ha offerto al chirurgo importanti ausili per affrontare intraoperatoriamente l’emorragia. Gli emostatici tissutali rappresentano una delle evoluzioni tecnologiche che ha a disposizione oggi il chirurgo. Premesso che il chirurgo non deve affidare l’emostasi a null’altro se non ad una corretta tecnica chirurgica e ad un preciso controllo della coagulazione mediante legature o a procedure convenzionali di coagulazione, è innegabile che ci sono situazioni in cui gli emostatici tissutali possono essere di grosso aiuto. L’interesse verso tali presidi ha ottenuto negli ultimi anni una crescita esponenziale, soddisfacendo la necessità di ottenere una emostasi più facile e allo stesso tempo sicura. L’emostasi è un processo fisiologico che previene o interrompe la perdita di sangue dallo spazio endovascolare ed è riparativo delle lesioni dei vasi sanguigni al fine di ripristinare la funzionalità dei tessuti lesi.
LA GESTIONE DELLE MALATTIE EMORRAGICHE IN ODONTOSTOMATOLOGIA
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Francesco Riva, 2017
Relazione tenuta al
CONVEGNO REGIONALE SIOH
EMILIA ROMAGNA
LE RETI TERRITORIO-OSPEDALE NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE DISABILE
E CON GRAVI VULNERABILITA' SANITARIE
Sabato 11 marzo 2017